IL CASO NAPOLI DIMOSTRA CHE GIUNTOLI ERA PIÙ IMPORTANTE DI OSIMHEN. PERCHÈ IL PRESIDENTE COMMISSO NON PENSA A UNA FIGURA COME PAOLO MALDINI PER IL MERCATO? ITALIANO CAMBI ROTTA E PASSI AL 4-3-1-2

23.02.2024 09:56 di  Luca Calamai  Twitter:    vedi letture
IL CASO NAPOLI DIMOSTRA CHE GIUNTOLI ERA PIÙ IMPORTANTE DI OSIMHEN. PERCHÈ IL PRESIDENTE COMMISSO NON PENSA A UNA FIGURA COME PAOLO MALDINI PER IL MERCATO? ITALIANO CAMBI ROTTA E PASSI AL 4-3-1-2
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© foto di Federico De Luca

Ho sempre pensato che nel calcio di oggi sono i Direttori a fare la differenza. Ancora più dei grandi bomber. Quello che sta succedendo al Napoli me lo conferma. In pochi mesi la società partenopea è passata dallo scudetto a una posizione in classifica imbarazzante. E’ logico spiegare questo crollo con la “fuga” di Giuntoli (il cui valore va sommato a quello di Spalletti…) che, appena arrivato alla Juve, ha riportato il calcio al centro del confuso percorso bianconero (inchieste sui bilanci, Pogba e Fagioli squalificati). Insomma Giuntoli si è rivelato più importante di Osimhen. Lo stesso succede da anni all’Atalanta che con un bacino d’utenza e con una proprietà molto meno ricca della nostra è ormai una realtà da Champions. E sorvolo sul Bologna che, con l’arrivo di Sartori, ha messo la freccia e ora è davanti in classifica.Parlo di club che stanno crescendo sportivamente pur avendo bilanci sani.

Un imprenditore geniale come Commisso non può ignorare i danni che ha provocato a livello di mercato la sua gestione sportiva, che ha come riferimento unico il Direttore Giuseppe Barone. Sono stati spesi tanti soldi, è aumentato il monte stipendi e ha perso valore economico il gruppo squadra. Ora che non ci sono più da vendere i Chiesa e i Vlahovic frutto della vecchia gestione e che bisogna operare con quello che si è stati abili a scegliere la Fiorentina ha ben poco da sorridere. Non a caso è già arrivato il primo bilancio negativo. Non dico che Giuseppe Barone debba essere allontanato. E’ l’uomo di fiducia di Commisso. Quello che tutela gli investimenti della proprietà. Quindi normale che faccia il supervisore di tutto. Ma la competenza tecnica è un’altra storia. La lasci a chi ce l’ha. Dedicandosi magari a far fruttare il Viola Park, a lavorare per il nuovo Franchi, a riportare un clima di simpatia in città. Tre sfide fondamentali.

Chi potrebbe essere il nuovo responsabile del mercato? Una figura che ha dimostrato il suo valore è Paolo Maldini. Che ha contribuito a vincere uno scudetto nel Milan, che ha portato Leao e De Ketaleare anche se poi quest’ultimo è stato bocciato da chi in casa rossonera ha scelto di fare le scelte con gli algoritmi. Oggi il belga è una delle stelle dell’Atalanta e del campionato. Maldini è apprezzato e stimato da chi conta nel calcio italiano e internazionale. Ed è ben visto dai tifosi viola che gli dedicarono un grande applauso nel al Franchi. La sua competenza è scritta nella sua storia professionale. Niente a che vedere con storie da dilettanti. E ha una voglia matta di rivincita dopo la delusione Milan.

Chiudo con Italiano. Ora tocca a lui cambiare pelle e anima alla Fiorentina. Il 4-2-3-1 non funziona più. E la difesa a tre è improponibile visto che la società ha pensato bene di vendere uno dei quattro centrali senza sostituirlo. Visto che nelle prossime gare la Viola affronterà tutti avversari di livello forse è arrivato il momento di dare più forza al centrocampo ritornando a tre. Due mezzali potrebbero aiutare i due terzini spesso in affanno nell’uno contro uno. E in attacco bisogna puntare tutto su Beltran. Credo che affiancare al Vikingo due elementi di classe come Nico e Bonaventura potrebbe essere la ricetta giusta. Rapidità e qualità- Un bello slogan per far ripartire la Fiorentina.