LE TESI DI ROCCO E LA DISTANZA CON FIRENZE. IN DIFESA DEI MANAGER CHE SONO IN DIFFICOLTÀ. SORTEGGIO MACCABI, SPERANZE CONFERENCE. PERICOLO SARRI: SA COME FAR MALE AI VIOLA. ITALIANO SI DEVE ARRANGIARE, MA È ABITUATO...

24.02.2024 16:18 di  Mario Tenerani   vedi letture
LE TESI DI ROCCO E LA DISTANZA CON FIRENZE. IN DIFESA DEI MANAGER CHE SONO IN DIFFICOLTÀ. SORTEGGIO MACCABI, SPERANZE CONFERENCE. PERICOLO SARRI: SA COME FAR MALE AI VIOLA. ITALIANO SI DEVE ARRANGIARE, MA È ABITUATO...
FirenzeViola.it

Un lungo messaggio del presidente Commisso ha animato la mattinata di ieri in attesa che parlasse l'urna di Nyon. Senza audio, né video, la nota del vertice societario è stata affidata plasticamente ai canali di casa. Concetti ormai mandati a memoria dai fiorentini perché i temi sono sempre gli stessi. Reiterati fino alla noia. Nessuna novità sostanziale se non una difesa, fatto inedito per il calcio italiano, dei propri dirigenti. Di solito accade il contrario, cioè sono i manager a tessere le lodi della proprietà, unico tassello determinante e insostituibile di un club. Si difende qualcuno quando il medesimo è in difficoltà ed evidentemente Barone e tutto il suo staff vivono un periodo di crisi, responsabili di scelte sbagliate ben visibili a tutti: un mercato di gennaio - nel conto mettiamoci pure quello estivo - insufficiente anche se il presidente, dal canto suo, lo ritiene migliorativo e pure un clima ostile che si respira in città. Non tanto per i risultati, la Fiorentina è ottava - semifinalista di Coppa Italia e agli ottavi in Europa - e non l'hanno costruita per essere tanto sopra in classifica, quanto per una distanza che si allarga sempre di più tra la società e buona parte di Firenze. Sono state create divisioni, liste di proscrizione, alla caccia di nemici inesistenti. E questo è il frutto della triste vendemmia. Il vero fallimento è stato non capire Firenze. 

La stampa, stavolta, non c'entra: basta dare un occhio ai commenti in rete, sui social - compresi quelli del club -, ascoltare radio e tv. Qualcosa ha sbagliato questa società nel manifestarsi all'esterno, forse sarebbe arrivato il momento che Rocco Commisso e i suoi collaboratori ne prendessero atto. Firenze ha una pazienza di acciaio, ma quando si stufa lo fa in pochi secondi. E l'onda non si ferma più. Tutti i presidenti sono stati accolti col suono delle chiarine, salvo poi essere accompagnati alla porta con un dissenso al vetriolo. E' la storia a raccontarcelo.  

Nessuno accusa Commisso di non aver speso, circa 450 milioni non sono uno scherzo, semmai di aver investito male quei denari e ci riferiamo a taluni sedicenti rinforzi. E comunque a fronte di tanti esborsi ci sono state anche molte entrate, a cominciare dalle cessioni auree di Chiesa e Vlahovic, tesoretti prodotti dalla precedente gestione. Ma perché recitare sempre il rosario dei soldi tirati fuori? Tutti sono a conoscenza degli sforzi economici fatti da Commisso, ora sarebbe arrivato il momento di parlare d'altro.  

Quanto alle operazioni "spericolate", nessun problema: siamo certi che questa società non le farà mai. Anche se saremmo curiosi di comprendere a quanto corrispondono in euro le operazioni "spericolate": giocatori da 30 milioni? Da 40 o 50? Così come siamo sicuri che non fallirà mai. Perché sul modo di fare calcio della Fiorentina si può discutere a lungo, ma sulle indubbie capacità di questo presidente nel gestire le risorse economiche zero dubbi: siamo davanti ad un fuoriclasse. I conti per lui tornano sempre. 

I paragoni con Atalanta e Bologna non devono essere fatti. Gli ultimi 50 anni di queste società sono stati un altro film rispetto ai viola. La Fiorentina, ad eccezione delle milanesi e della Juventus, deve misurarsi con le romane e il Napoli. La classifica perpetua del campionato italiano pone la Fiorentina al quinto posto, così ci capiamo meglio. Poi se a Bergamo e Bologna hanno creato un modello di pallone tecnicamente virtuoso - i rossoblu da ieri sera hanno 10 punti in classifica dei viola, a proposito di dirigenti che non sbagliano un colpo -, battiamo le mani. Ricordando anche che Percassi e Saputo hanno fatto più fatica di Commisso perché sono partiti dalla serie B. 

Giusta la battaglia di Rocco contro le società indebitate, ma anche in questo caso sono discorsi fatti e rifatti. Pure ai tempi dei Della Valle ascoltavamo le stesse cose ed erano altrettanto corrette. Pensiamo alla guerra sacrosanta sui diritti televisivi e la loro ridistribuzione che Mister Tod's scatenò il 1 agosto 2004 nel ritiro di Vigo di Fassa. Ma sappiamo anche come il palazzo reagì... 

Non è giusto, ma purtroppo è così. Commisso è in grado di creare un cartello in grado di far saltare il banco? Bene, saremo con lui. In caso contrario inutile lamentarsi se si sceglie poi di partecipare a questo campionato accettando di sfidare quelle squadre (magari cedendoli pure i pezzi pregiati). Altrimenti si fanno i bagagli e si saluta tutti. 

Infine Commisso ha spiegato che solo a fine stagione si tireranno le somme: l'obiettivo è quello di migliorare il piazzamento del campionato scorso (ottava posizione, poi diventata settima per la penalizzazione della Juventus). 

Nel giorno in cui il sindaco Nardella ha fatto il sopralluogo per l'inizio dei lavori al Franchi, la società viola, così ha raccontato il primo cittadino di Firenze, ha declinato l'invito perché impegnata in altre cose. Non c'è molto da aggiungere se non che nella nota di Commisso non c'è stato nessun accenno al nuovo Franchi, ma solo il rammarico di non aver fatto uno stadio funzionale che avrebbe portato risorse economiche. Tutto chiaro: alla Fiorentina non interessa questo progetto del Comune e sarà curioso verificare come il nuovo sindaco si confronterà con questa realtà. Rette parallele che non convergono. 

Giornata pesante, allietata dall'urna di Nyon che ha scaricato un avversario abbordabile per i viola: il Maccabi può schiudere le porte dei quarti a Italiano e i suoi. A patto di rivedere la Fiorentina versione Europa, squadra che ci ha sempre convinti anche nella finale persa a Praga. 

Il campionato diventa duro: arriva la Lazio di Sarri reduce dal recupero vincente contro il Toro. I biancocelesti hanno scavalcato i viola di 2 punti. L'allenatore toscano è diventato ancora più furbo, ora sa usare il contropiede a proprio piacimento. La Lazio ha tutto per far male alla Fiorentina e Italiano sta provando le contromosse. Vincenzo si deve arrangiare, ma è abituato dai tempi della partenza di Vlahovic quando si inventò bomber Torreira. Ha una difesa con tre difensori e un ragazzo, Comuzzo. E' rimasto con tre esterni dopo la malaria di Kouame', ma non si piange addosso. E' la sua miglior virtù. Italiano vuole risalire la classifica per firmare un'altra stagione da protagonista, poi se ne andrà. Non è una notizia, ma una sensazione forte. Troppi indizi lo spingono altrove.