MA PROVARE A TENERSELO?

05.04.2024 00:00 di  Stefano Prizio  Twitter:    vedi letture
MA PROVARE A TENERSELO?
FirenzeViola.it

Quando le sue squadre giocano così, si comincia a capire perchè egli sia così stimato, specialmente da colleghi e addetti ai lavori, insomma dagli uomini di calcio (i tifosi restano più divisi tra ammiratori e detrattori). Naturalmente le squadre di Vincenzo Italiano non giocano sempre così, altrimenti il tecnico nato in Germania 46 anni fa avrebbe già all'attivo alcuni trofei, ma qualche volta si. Talora le sue squadre vanno a mille, riempiono gli occhi, sciorinano automatismi e se sono fornite di calciatori forti davanti, segnano anche molto, c'è qualcuno che ricorda un ragazzo di nome Dusan?

Viceversa stentano a segnare, limite che si è visto anche nella bella prova con l'Atalanta. Inoltre tendono ad incassare qualche gol di troppo, ma non nella semifinale di Coppa Italia che ci fa ancora brillare gli occhi, dove invece la retroguardia ha fatto una bella figura, non a caso quando nel dopo gara gli hanno fatto i complimenti in tv per la tenuta della difesa, Italiano ha sorriso sornione e ha confessato: ' mi fa molto piacere'. Segno che sui limiti si può lavorare e migliorarsi.

In molti quest'anno danno ormai per scontato che Italiano se ne andrà, del resto è stato proprio lui a farlo intendere con una risposta sibillina, ma fin troppo semplice da interpretare alla domanda di uno svelto cronista.

Ma è davvero definitivo il destino di Italiano lontano dal club viola?

Non ci sembra, la Fiorentina e il suo proprietario, quel Commisso indicato dalla rivista Forbes come il presidente più ricco della serie A, hanno i mezzi, il blasone, il fascino e tutta l'attrattiva per convincere un tecnico, anche al centro dell'attenzione e dei desideri di altri club, com'è Italiano in questo momento, ad eventualmente tornare sulla sua risoluzione di andarsene. Infatti se è vero che il suo ciclo nella Fiorentina si è concluso, è altrettanto vero che se ne potrebbe sempre aprire un altro, ridisegnando la squadra e magari aggiungendovi qualche giocatore importante in più.

Se la squadra viola guidata da Italiano dovesse poi far suo un trofeo, Coppa Italia o Conference, la cosa verrebbe da sè, in modo naturale, sull'onda dell'entusiasmo della città.

Ma Commisso potrebbe decidere di provare a tenersi Italiano comunque, indipendentemente dall'esito della stagione, evitando per altro di chiudere l'anno in una situazione da separati in casa, ma anzi dando ancora più forza e certezze all'allenatore, alla squadra e all'ambiente, sparigliando con l'annuncio di una permanenza del tecnico, un coup de thèatre clamoroso.

Del resto, diciamocelo, nomi forti alternativi al momento non ce ne sono, gli allenatori chiacchierati in chiave viola sono una manciata di debuttanti, sia detto con rispetto massimo per professionisti che certamente si faranno nei prossimi anni, ma che al momento dovrebbero aprire un ciclo nella pretenziosa piazza fiorentina, senza grande esperienza e le spalle larghe che ci vogliono.

Ma in pratica, come tenersi Italiano? La tragedia di Barone ha rimescolato poteri e mansioni nel club gigliato. È chiaro che a Italiano, per allettarlo, occorrerebbe proporre un ruolo operativo di maggior respiro rispetto a quello di solo allenatore, dentro un progetto di rilancio delle ambizioni tecniche e degli obiettivi del ciclo che si aprirebbe con lui.

Questo sempre che Commisso abbia questo in testa per il futuro della Fiorentina e non un ridimensionamento in vista di una cessione in tempi non lunghi. Le risposte a queste domande potranno arrivare solo quando Commisso tornerà in Italia, al momento non è molto chiaro quando. Tuttavia, come diceva Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea: Italiano, ma provare a tenerselo no?