TURNOVER, MA NON TROPPO. LA CLASSIFICA DÀ ANCORA POSSIBILITÀ. PARISI DOVREBBE PARTIRE TITOLARE. TORNA GILARDINO, VERO BOMBER VIOLA. ULTRAS '73, GIUSTA LA TARGA PER I 50 ANNI

15.04.2024 11:40 di  Mario Tenerani   vedi letture
TURNOVER, MA NON TROPPO. LA CLASSIFICA DÀ ANCORA POSSIBILITÀ. PARISI DOVREBBE PARTIRE TITOLARE. TORNA GILARDINO, VERO BOMBER VIOLA. ULTRAS '73, GIUSTA LA TARGA PER I 50 ANNI
FirenzeViola.it

Se la Fiorentina stasera batte il Genoa scavalca il Torino e si porta a 3 punti dal settimo posto, occupato da Napoli e Lazio. La classifica racconta che l'Europa via campionato, seppure Conference League, è ancora possibile. Una speranza c'è, perché non sfruttarla? I viola, compresa la gara di oggi, hanno ancora 8 sfide da disputare per 24 punti in palio. Non sono pochi. E' uno stimolo, non una certezza, ma la Fiorentina deve tentare il tutto per tutto dimostrando che non ha scelto le coppe. 

Il Genoa è dodicesimo con 5 lunghezze in meno rispetto ai viola, ma la sua stagione è ampiamente positiva. Applausi a Gilardino che l'anno scorso ha centrato la promozione al primo colpo e adesso ha già salvato i rossoblu. Bravo Alberto, vero bomber viola. Sì perché si parla molto della fragilità dell'attacco attuale della Fiorentina da quando è stato ceduto Vlahovic, con la dirigenza alla perenne ricerca di un centravanti che segni con continuità, mentre il "Gila" da queste parti ha firmato tante reti: Alberto è stato dal luglio 2008 al gennaio 2012 a Firenze mettendo in porta 63 palloni su 153 presenze. Numeri da brividi rispetto a quello che passa oggi il convento viola. Gilardino è nel mirino della Fiorentina per il post Italiano, ma pare che il Genoa lo stia convincendo a rinnovare. E così in testa è tornato Aquilani, tecnico in linea con i desiderata della società. 

L'allenatore del Genoa era partito malissimo all'esordio in A proprio a Marassi contro la Fiorentina: uno 1-4 con poche discussioni. Quel Genoa sembrava destinato ad affondare presto e invece si è ripreso subito. Bravo Gilardino. Tra l'altro Alberto è stato compagno di squadra di Italiano a Verona dal 2000 al 2002 in serie A, giocando assieme a lui 31 partite ufficiali e realizzando 5 gol (uno Italiano). Vincenzo è stato anche 6 mesi al Genoa nella sua carriera: dal febbraio al giugno 2005 con 9 gettoni, ma senza reti. Gilardino non pare amare la sostituzioni: il Genoa è la squadra di serie A che ha fatto meno cambi in assoluto, soltanto 127 su 151 disponibili in 31 giornate. 

Indovinare la formazione con Italiano è sempre un' impresa, ci riproviamo sapendo che sarà durissima. Il tecnico viola farà un modesto turn over proprio perché ci sono ancora chance di recuperare in classifica. Terracciano in porta, mentre in difesa potrebbe avere finalmente una maglia Parisi, con Dodò a destra e la coppia Quarta-Ranieri al centro. Mediana con Bonaventura e Duncan. Davanti potrebbe riposare Gonzalez in vista della gara di ritorno col Plzen (giovedì prossimo al Franchi): al suo posto Ikonè con Sottil sul fronte opposto. Beltran poi dietro a Belotti

Chiudiamo con un'iniziativa che ci è piaciuta molto: ieri pomeriggio alle 14,30, in via Pisana, a due passi da San Frediano dove negli anni Settanta c'è il noto bar CoBa (Coppi e Bartali), è stato scoperta, da parte del Comune di Firenze, una targa in ricordo della fondazione degli Ultras, coloro che fecero nascere la Curva Fiesole proprio 50 anni fa. Per l'esattezza il 14 ottobre del 1973. Si sono chiusi così i festeggiamenti - per questo compleanno particolare - cominciati in autunno con alcune iniziative degli Ultras 73 con il coinvolgimento dei loro eredi, Collettivo e 1926, senza dimenticare gli altri club che hanno reso grande la Fiesole. La curva, con una trilogia stupenda di coreografie, ha raccontato questi 50 anni, mentre al Torrino di Santa Rosa sono state preparate due cene all'insegna del senso di appartenenza: la simpatica 'pace' siglata con Desolati dopo la famosa rincorsa nel viale dei Mille e il 2 aprile la bellissima festa per i 70 anni di Antognoni. La targa in via Pisana ci ricorda che il calcio non è uno spettacolo, bensì gioia e lacrime, entusiasmo e sofferenza, ma soprattutto amore sconfinato, non negoziabile. Quando gioca la Fiorentina, scende in campo Firenze. E quei ragazzi del '73 lo hanno tramesso a chi, su quei gradoni, è venuto dopo. Anche questa è cultura.