LA CANTERA VIOLA-NERAZZURRA...

08.02.2014 01:26 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
LA CANTERA VIOLA-NERAZZURRA...

Partiamo dall'Atalanta, per dovere di ospitalità. Precedenza ai campioni del mondo Cabrini e Scirea. Poi i "quasi" campioni, Domenghini e Donadoni. Quindi la nidiata recente composta da Montolivo, Morfeo, Pazzini, Lazzari. Allenatore Cesare Prandelli. Questa la "cantera" storica dei bergamaschi, e già potete vedere come gli incroci con la Fiorentina siano importanti. Oggi tocca a Bangu, giovane "colored" della primavera di Semplici (nato calcisticamente a Bergamo), Bonaventura e Baselli... ma questa è un'altra storia. Del resto il "palmares" dell'Atalanta primavera parla chiaro: due scudetti, 3 coppe Italia, due tornei di Viareggio. Uno di questi, quello del '93, vinto con Cesare Prandelli in panchina. E con Morfeo in campo, oltre a Tacchinardi futuro campione con la Juventus. Non è da meno la Fiorentina, anzi... 3 scudetti (l'ultimo, ahimè, nel '92 con Vincenzo Guerini in panchina), 3 coppa Italia, 1 supercoppa, 8 tornei di Viareggio. Anche in questo caso, l'ultima vittoria si perde nella notte dei tempi: 1992, in finale sulla Roma... Allenatore Luciano Chiarugi. La nostra attenzione, però, si focalizza su quattro ex-giovani virgulti, assai recenti: Morfeo, Lazzari, Montolivo e Pazzini. Sono loro gli esempi, il prototipo della "cantera" atalantina, la dimostrazione che il lavoro di Mino Favini, di Antonio Bongiorni paga. Se fatto con serietà, con metodo, con professionalità. Basti pensare che i giovani dell'Atalanta si allenano a stretto contatto con la prima squadra, che a Zingonia (centro sportivo nerazzurro) i grandi osservano i "piccoli" e viceversa. Che i giovani possono stare aggrappati alla rete, a caccia di un segnale, un'ispirazione, un consiglio da parte dei "vecchi" componenti della squadra titolare. Un pò come succedeva alla Torino granata, nello stadio Filadelfia, dove l'ordine degli spogliatoi era inversamente proporzionale all'età dei calciatori. Cioè... il primo, il più lontano dal campo era quello dei pulcini. E loro, piccoli bambini che sognavano un futuro da campione, per andare ad allenarsi dovevano passare davanti agli spogliatoi dei più grandi: giovanissimi, allievi, primavera, prima squadra... E magari dare un occhiata e dire: "Un giorno toccherà anche a me, un giorno mi cambierò in quello spogliatoio". E via andare, con la giostra dei sogni.

IN PRIMIS... MORFEO - Prendiamo spunto da un'intervista rilasciata da Mino Favini, deus ex-machina del settore giovanile atalantino. Mino proclama Domenico Morfeo il talento più fulgido mai prodotto dalla "cantera" atalantina. Addirtittura meglio di Roberto Donadoni. Per quello che può valere, siamo pienamente d'accordo. Morfeo, due stagioni in viola nel '98 e nel 2002, era un mancino di classe purissima: trequartista, rifinitore, formidabile negli assist, micidiale nelle punizioni. Addirittura forte di testa, nonostante il suo misero 1,73. Il suo limite era nel carattere, nel voler essere al centro dell'attenzione a tutti i costi. Nella pretesa di essere la prima donna, sempre e comunque. Anche in presenza di gente come Edmundo, Rui Costa, Batistuta... Questo gli costò l'allontanamento dalla Fiorentina di Trapattoni, questo gli è costato le migliori opportunità in carriera. Oggi "Morfe" gestisce un ristorante a Parma, con la famiglia. Auguri e buona fortuna. Andrea Lazzari invece... lo stesso Mino Favini sostiene di non aver capito in quale ruolo giochi. Forse questo è il suo limite più grosso. Oltre che una passione smodata per le pernici altoatesine. Su Pazzini e Montolivo che dire... O meglio: su Pazzolivo, che dire? Oggi si ritrovano al Milan, uno capitano, l'altro graziato dalla partenza di Matri. Peccato, perchè alla Fiorentina hanno scritto qualcosa d'importante, hanno regalato stagioni piene di gioia, spettacolo, voglia di divertire. Fino alla fine vagamente ingloriosa: Pazzini sacrificato sull'altare di Gilardino, Montolivo in nome dello svincolo e di un ingaggio sontuoso. Sul progetto Milan invece, migliore di quello Fiorentina, stendiamo l'ennesimo velo. Comunque: Morfeo, Lazzari, Montolivo, Pazzini, magari mettendoci dentro Prandelli e Mondonico... Beh, come si fa a non voler bene alla "cantera" viola-nerazzurra?