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L'ISOLA DELLA BELLEZZA CHE È DIVISA A METÀ: ALLA SCOPERTA DELL'APOEL E DI CIPRO

di Alessandro Di Nardo

Dove eravate la sera del 4 aprile 2012? Se fate questa domanda a un tifoso dell'APOEL Nicosia vi risponderà in un nanosecondo. Era la sera di Real Madrid-Apoel, quarto di ritorno di Champions League finito 5-2 per i blancos di Kaka, Di Maria e Cr7 (tutti in gol). In rete ci vanno però anche Gustavo Manduca ed Esteban Solari. Due gol che finiscono direttamente nella storia di un club che proprio contro la Fiorentina festeggia 98 anni e ha in quella notte di aprile del 2012 il suo punto più luminoso. Poi ci sono i successi in patria: 29 campionati e 36 altri trofei nazionali per la Juventus di Cipro.

L'APOEL, OGGI - C'è anche un presente poco entusiasmante, con un vecchio demone andaluso come Manolo Jimenez  - partito sulla panchina del Siviglia per poi ripercorrere le rotte di Ulisse, tra Grecia e Cipro - a guidare un melting pot di vecchie stelle senza più bagliore, come l'ex Benfica Pizzi o o il portiere e capitano Vid Belec, cresciuto nell'Inter e ammirato in Italia nell'unica stagione in A del Carpi, più altri cacciatori di contratti finiti in un puntino che galleggia nel mediterraneo, come Max Meyer, trequartista tedesco prelevato in estate dal Lucerna per 1,7 milioni, una cifra record da queste parti.

La rosa, nel complesso, ha un valore stimato di 15 milioni, quanto pagato dalla Fiorentina per Ikone per intendersi. Per questo, l'attenzione sarà soprattutto per il contorno, ovvero l'atmosfera pirotecnica dello Stadio Neo Gsp di Nicosia, 22.800 posti di capienza, in pratica tutti esauriti per soffiare le candeline in occasione dell'anniversario del club gialloblù, fondato proprio il 7 novembre del 1926, a due mesi di distanza dalla nascita della Fiorentina. Quarto in un campionato in cui, due anni fa, l'Mvp era stato Sasha Kokorin (che, a proposito, è secondo col suo Aris Limassol, alle spalle dell'indomabile Pafos, altro eurorivale della Fiorentina), l'Apoel è molto lontano dai fasti di un tempo ma in Conference league ha l’occasione, almeno per una notte, di rivivere il suo recente passato . 

VISIT CIPRO - La gita della Fiorentina a Cipro, nell'isola di Afrodite diventa il pretesto per scoprire uno degli stati più piccoli e curiosi dell'Unione Europea. Abbiamo detto unione europea sì, ma c'è una specifica: L'intera isola di Cipro fa parte dell'Unione europea. Nella parte settentrionale, dove il governo della Repubblica di Cipro non esercita un controllo effettivo, la legislazione dell'UE è sospesa.

C'è infatti innanzitutto da capire che l'isola di Cipro e Cipro intesa come nazione non sono la stessa cosa. Nel nord dell'isola troviamo infatti la Repubblica di Cipro del Nord, un lembo di terra occupata dai ciprioti turchi e riconosciuta solo dal governo turco. La linea che divide in due l'isola dal 1974 è chiamata green line e taglia in due proprio la città più importante, Nicosia, che è attualmente l'unica capitale al mondo ancora divisa in due frazioni, che sono separate da una recinzione militare. Anche in questo puntino in mezzo al Mediterraneo, in passato colonia inglese, ci sono quindi sempre stati scontri e contrapposizioni. Ciprioti del sud, con una moneta, una fede (in maggioranza cristiana) e una cultura propria, influenzata da inglesi e greci, e ciprioti del nord, filo turchi e musulmani, non si incrociano di fatto mai in un'isola in cui o stai da una parte o stai dall'altra. Cipro non è solo contrapposizione e polarizzazione, ma è anche, paradossalmente, la patria dell'amore.

Secondo la mitologia greca su queste spiagge, in particolare in quella di Petra Tou, sarebbe nata Afrodite, dea greca della bellezza emersa dalla schiuma bianca del mare (afros, in greco, significa proprio schiuma). Cipro poi è famosa per i vini, menzionati anche da Omero nelle sue opere, per i cipressi, che danno il nome a questa parte di mondo, per essere l'unico stato dell'Unione Europea in cui non passano treni (niente ferrovie, ma autostrade gratuite, occhio perché la guida, gentile eredità britannica, è a destra). Cipro è poi anche l'isola dei gatti: introdotti dall'imperatore Costantino IX per scacciare i serpenti velenosi, si sono poi presi piano piano tutta l'isola, tanto che a oggi si stima che ce ne siano più di 1 milione e mezzo, contro una popolazione umana di circa 800 mila persone. L'isola, la terza più grande del Mediterraneo dopo Sicilia e Sardegna, è stata da sempre una delle mete preferite da grandi personaggi del passato, che si ritiravano qui in tarda età: uno di questi è ad esempio Lazzaro, che, si dice, dopo essere stato resuscitato da Gesù si trasferì a Cipro e divenne vescovo di Kition (l’attuale Larnaca).

STORIA - Dicevamo della dominazione britannica: da sempre oggetto di contesa per la sua posizione strategica - vicino a tutto, Asia, Africa ed Europa - dopo la fine del dominio turco (iniziato a metà del sedicesimo secolo e finito nel 1878) è stato appunto il turno dell'Impero coloniale britannico, che instaurò qui la sua unica colonia 'europea', che durò fino alla fine della seconda guerra mondiale. Nel 1960, dopo un tentativo di riunione con la 'madre patria' Grecia a cui si oppose la Turchia, Cipro divenne una repubblica indipendente, con una costituzione che tutelava i due macro-gruppi al proprio interno, quello greco e quello turco. Il complicato equilibrio si ruppe nel 1974, quando la Grecia organizzò un colpo di Stato per prendersi tutta l'isola: da lì iniziarono anni di conflitti che si risolsero parzialmente con la divisione del territorio così come lo conosciamo ora: la parte nord ai turchi e quella meridionale ai greci. Nel 1983 poi ci fu la proclamazione della Repubblica Turca del Cipro del Nord, stato riconosciuto solo dalla Turchia che si staccò però di fatto - a livello politico - dal resto dell'isola.

onostante l'influenza inglese ancora presente, Cipro è comunque figlia della cultura greca e mediterranea ed è un paese, diciamo, tutt'altro che frenetico. Treni a parte, è qui che si registrano i ritardi medi maggiori per i mezzi di trasporto tra i paesi dell'UE. In quest'isola che fluttua sospesa tra occidente e oriente, nessuno va di fretta. E un detto del luogo ci spiega bene qual è il mood da avere da queste parti: si dice che per ottenere il massimo dalla vita un cipriota ha bisogno di 7 vecchie sedie: una per il bastone, una per il caffè, una per ogni braccio, una per ogni gamba e ovviamente...una su cui sedersi.


Titolo God Bless Conference - Viaggio a Cipro
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