LA FIORENTINA CADE E SI RIALZA. ASTORI, IL FRANCHI E CHIESA: IL SOGNO RESISTE
È successo di tutto, davvero di tutto, nella gara del Franchi tra Fiorentina e Atalanta. Nella semifinale d'andata di Coppa Italia la sfida è terminata 3-3 e nessuno può certo dire di essersi annoiato, visti i tanti colpi di scena: prima l'uno-due nerazzurro che avrebbe mandato ko anche il più forte dei pugili, poi la reazione e il pareggio viola con Chiesa e Benassi, fino alle reti di De Roon prima e Muriel poi che hanno chiuso la partita nel secondo tempo. Morale della favola: tra due mesi all'Atleti Azzurri d'Italia sarà una battaglia, con la formazione di Gasperini che partirà in vantaggio, ma dopo aver visto la gara del Franchi la qualificazione resta per forza di cosa completamente aperta.
Pioli può recriminare, per le sue scelte iniziali che non hanno pagato, per gli errori dei suoi che hanno influito molto, Vitor Hugo e Lafont su tutti, e anche per l'assenza di Pezzella, visto che la sua difesa senza l'argentino è tutta un'altra cosa. La linea a tre formata da Ceccherini, Milenkovic e dallo stesso brasiliano non ha convinto, Dabo come esterno di centrocampo questa volta non ha convinto e proprio da qui dovrà ripartire il tecnico gigliato già dalla gara di domenica, visto che sarà ancora l'Atalanta l'avversaria, ma anche in vista della semifinale di ritorno.
In tutto questo non può essere lasciato da parte lo stadio Artemio Franchi che ha spinto per tutti i 95' la Fiorentina, nel nome di Davide Astori ma anche nel nome di un trofeo che il popolo viola meriterebbe per l'attaccamento che sta dimostrando partita dopo partita. Una tifoseria che ha in Federico Chiesa il campione e il capitano che si merita: il numero 25, ancora una volta è stato l'ultimo a mollare, ha cercato di trascinare la Fiorentina fino all'ultimo respiro, facendo vedere di essere il vero top player di Pioli, un giocatore che potrà certamente essere decisivo anche tra due mesi all'Atleti Azzurri d'Italia.