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MAZZARRI, PIOLI E... LE BUONUSCITE

di Luciana Magistrato

E' bastata l'ufficialità del divorzio tra Mazzarri e il Watford per far tornare di moda il nome del toscano per la panchina della Fiorentina. Sull'arrivo praticamente certo di Stefano Pioli, ben inteso, gran parte della tifoseria è d'accordo ma non sono pochi quelli che lo vedono poco grintoso e in grado di rimediare figuracce come quella a Firenze o Genova che in pratica gli sono costate un altro esonero, dopo quelli consecutivi con Bologna e Lazio. Insomma a molti piacerebbe di più la grinta di Mazzarri anche se in passato non è stato indenne da critiche per un gioco fin troppo cinico delle sue squadre con un 3-5-2 a caccia di ripartenze e per una certa inclinazione a giustificare sempre con gli arbitraggi errati o altri motivi le sconfitte ("piangina" era il suo soprannome).

Però il suo nome viene speso alla luce di certi presunti problemi sorti sulla buonuscita di Pioli da parte dell'Inter che ieri hanno fatto spuntare il nome addirittura di Stramaccioni come alternativa (improbabile). Buonuscita ancora da percepire e definire, anche se, secondo quanto raccolto da Firenzeviola.it, la sua rescissione al 30 giugno con un milione circa di risarcimento da parte dell'Inter sarebbe già stata decisa con il club. Una cifra certo inferiore a quella che, in caso di permanenza sulla panchina, avrebbe percepito nella prossima stagione (il suo contratto sarebbe scaduto nel 2018 e prevedeva un 1800 circa di stipendio) ma che rispecchia la voglia di tuffarsi subito nella nuova avventura viola di Pioli, che già a novembre - al momento della chiamata del club nerazzurro -aveva rinunciato a diversi stipendi ancora da prendere da parte della Lazio. Insomma il lavoro prima dei soldi sembra il karma di Pioli che aspetta sereno (così come la Fiorentina) la fine della stagione quando tutto sarà nero su bianco.