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UN GIAK CHE FA GOLA

di Dimitri Conti

L'Italia sta sorprendendo ogni volta sempre di più in questo Europeo, e dopo aver battuto nella gara inaugurale il tanto temuto Belgio, è stata la volta della Spagna. Non era un tabù vincere questa partita: in pochi avrebbero razionalmente dato qualche speranza agli uomini di Conte, che invece hanno sovvertito i pronostici. In questa bella e finora fortunata spedizione francese, tra i protagonisti in prima linea c'è sicuramente Emanuele Giaccherini, vero e proprio uomo-simbolo del calcio secondo Antonio Conte, sia quando erano entrambi alla Juve (si ricorda la rabbia dell'allenatore ai tempi della cessione al Sunderland), che adesso con la maglia azzurra della Nazionale. Giak rappresenta quel giocatore capace di unire alla singola capacità tecnica, nonostante un fisico tutt'altro che possente, grandi doti di agonismo, sacrificio, e dedizione al pressing collettivo. Senza dimenticarci di un piede destro tutt'altro che maleducato.

Chissà cosa avrà pensato Paulo Sousa al termine dei novanta minuti di oggi, nei quali Giaccherini ha sfiorato il gol prima con una rovesciata (palo!), e poi con un destro ad effetto dal lato sinistro dell'area, al termine di un ottimo movimento a liberarsi per il tiro, che solo un miracolo di De Gea è riuscito a disinnescare, e si è reso protagonista anche nell'azione del vantaggio azzurro, andando a lottare sulla respinta corta di De Gea (sarebbe stato rigore se Chiellini non avesse segnato). Il giocatore nativo della provincia aretina, soprattutto se in versione "Giaccherinho" come nella gara odierna, sembra avere davvero un profilo adatto per inserirsi a pieno nel calcio che Paulo Sousa ha pensato per la Fiorentina. La sua duttilità tattica infatti permetterebbe all'allenatore lusitano di posizionare il Giak in diverse zone di campo: nel 3-4-2-1 fluido di Sousa potrebbe occupare infatti, come minimo, sia una delle due posizioni di trequartista dietro alla punta, sia il ruolo di esterno (da ambo le parti, volendo, basti pensare al gioco richiesto a Bernardeschi da Sousa).

Sousa, come si è letto nelle scorse ore, ha dato subito il suo benestare all'operazione, confermando l'idea che un giocatore del genere, in grado di abbinare qualità e quantità oltre che un'interpretazione di molteplici ruoli nell'undici, non possa che contribuire alla sua idea di calcio: tutto è fluido, tutto è in movimento, e i giocatori non devono limitarsi alla loro zolla di terreno. L'operazione è ormai sulla bocca di tutti da diversi giorni: il Sunderland è disposto a far partire Giaccherini per una cifra intorno ai 4 milioni di euro, e la concorrente più forte sembrerebbe essere proprio il Torino, con il quale i viola hanno anche altre questioni di mercato pendenti (si legge Ljajic), concorrenza che Corvino dovrà essere bravo ad eludere. Dovrà però riuscire in contemporanea ad accontentare le richieste d'ingaggio del giocatore (attualmente fissato a 2 milioni netti a stagione), magari spalmando una cifra su più anni d'accordo. Certamente i tempi non dovranno dilatarsi troppo, prima che arrivino altre pretendenti, perché ad oggi l'occasione Giaccherini è una di quelle che fanno gola, ed è diventato quasi un dovere non lasciarsela sfuggire.