La Juventus ai raggi X: è una squadra senza identità. Il mercato sfarzoso ha deluso. Male i due ex viola Vlahovic e Nico Gonzalez

La Juventus ai raggi X: è una squadra senza identità. Il mercato sfarzoso ha deluso. Male i due ex viola Vlahovic e Nico GonzalezFirenzeViola.it
Oggi alle 11:10L'editoriale
di Alberto Polverosi

Se la Juve fosse una squadra rabbiosa, domenica pomeriggio i problemi per la Fiorentina raddoppierebbero. Umiliata in Coppa Italia dall’Empoli (“Vergogna”, ha gridato Thiago Motta), disintegrata in casa dall’Atalanta, a Firenze arriva una squadra che in questa stagione ha già perso tutto, lo scudetto, la Supercoppa alla prima partita, la Coppa Italia, la Champions League prima di arrivare agli ottavi e ora rischia di perdere anche la dignità. Alla Juve resta solo il quarto posto, minimo sindacale, come obiettivo in questa stagione e anche in quel caso, con la Lazio staccata di un solo punto e il Bologna di due, non può essere molto tranquilla.

La realtà è che la Juve finora non si è mai dimostrata una squadra rabbiosa. Semmai il contrario: arrendevole, remissiva, moscia. Sarebbe una novità se a Firenze mostrasse il ghigno che l’ha contraddistinta in tutta la sua storia, tranne che in questa e poche altre stagioni. La Juve è in difficoltà sotto tutti gli aspetti, non ha un gioco, anzi, non ha proprio un’identità. Il mercato sfarzoso (basti pensare ai 60 milioni spesi per Koopmeiners, o per suo fratello...) è stato finora un fallimento. Thiago Motta, il tecnico delle meraviglie bolognesi, non riesce a trovare il punto da cui dare inizio al suo gioco. Dopo lo 0-4 con l’Atalanta si è soffermato sulla giovane età della squadra, ma in campo aveva Gonzalez, Gatti, Cambiaso, Di Gregorio, Locatelli, Kolo Muani (che ha giocato una finale del campionato del mondo...), poi sono entrati Koopmeiners e Vlahovic, tutti oltre i 25 anni. E poi, al di là delle radici latine del nome, che c’entra la gioventù con la Juventus? Quando alleni quella squadra non ti è permesso seminare, devi raccogliere, devi vincere, giovani o non giovani.

Oggi non c’è un reparto che offra vere garanzie tecniche. È una squadra senza equilibrio, per come sta in campo sembra perfino senza ambizioni. Ha pareggiato tanto, troppo, tredici volte, primo posto in Serie A in questa classifica che non può rendere orgoglioso il popolo juventino. Fatica a segnare (anche la Lazio ha fatto più gol, per non parlare di Inter e Atalanta), pur avendo attaccanti di nome come Vlahovic (miglior cannoniere bianconero in questo campionato con appena 9 reti), Kolo Muani e Nico Gonzalez. Gli ex viola stanno deludendo forse più di altri. Vlahovic è uscito dal radar di Thiago Motta appena è arrivato Kolo Muani alla Continassa, mentre Nico Gonzalez ha giocato pochissimo causa infortuni (ma bastava vedere il suo “storico” per accorgersi che quasi mai ha fatto una stagione intera). Per quei due, la Juventus ha versato 120 milioni sul conto di Commisso.

È difficile dire come gioca la Juve. Gli spunti migliori sono arrivati dal piccolo e giovane Conceicao, capace di saltare l’uomo anche da fermo, mentre il suo omologo Yildiz (a cui Thiago Motta ha affidato il 10 che alla Juve hanno indossato Sivori, Platini, Baggio e Del Piero...) ne fa una bene e tre male. La Fiorentina dovrà preoccuparsi della fisicità di Kolo Muani, dovrà inaridire la fonte del gioco (dove fonte e gioco sono termini eccessivi, almeno in questo momento) di Locatelli, controllare con attenzione (non come all’andata) gli inserimenti con o senza palla di Thuram.

Thiago ha un vantaggio evidente rispetto a Palladino, ha avuto una settimana intera per leccarsi le ferite post-Atalanta e puntare tutto su Firenze, mentre i viola hanno giocato giovedì una partita fondamentale, vincendo ma anche soffrendo contro il Panathinaikos. A questo punto della stagione si rischia di pagare a caro prezzo certe fatiche ravvicinate.