TRE TRASFERTE IN SETTE GIORNI: BUONA LA PRIMA. JOAQUIN PUO' GIOCARE ANCHE NEL 3-5-2, FORSE ORA NON CI SARANNO PIU' DUBBI. CONTINUA LA TRADIZIONE DEI TRIONFI ESTERNI, MAGARI IN CASA CI SONO PROBLEMI PSICOLOGICI... IN FRANCIA PER IL PRIMO POSTO

24.11.2014 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
TRE TRASFERTE IN SETTE GIORNI: BUONA LA PRIMA. JOAQUIN PUO' GIOCARE ANCHE NEL 3-5-2, FORSE ORA NON CI SARANNO PIU' DUBBI. CONTINUA LA TRADIZIONE DEI TRIONFI ESTERNI, MAGARI IN CASA CI SONO PROBLEMI PSICOLOGICI... IN FRANCIA PER IL PRIMO POSTO
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© foto di Federico De Luca

Dove eravamo rimasti? Con la Fiorentina a 13 punti in 11 partite e due sconfitte consecutive sulla schiena. L'unica piccola consolazione la qualificazione in anticipo ai 16esimi di Europa League. Una sosta lunga come la coda alle Poste. Gestirla, per Montella e tutta la Fiorentina non deve essere stato facile. Ripartire da Verona poteva rappresentare una trappola, i veneti poi avevano un punto in più in classifica. Solo un piccolo vantaggio, la squadra di Mandorlini registrava molte assenze e detto davanti alla storica infermeria viola vien da sorridere... 
Montella ha lavorato bene in questi 15 giorni: è tornato con forza all'abito che sente meglio addosso, il 3-5-2, schema che. pronti via, in campionato aveva utilizzato solo a Bergamo il 14 settembre scorso (0-1 gol di Kurtic). Lo ha immaginato con due esterni di gamba come Alonso e soprattutto Joaquin. Sì, lui, il torero. Quello che per tanti poteva fare solo la freccia nel 4-3-3 e via andare. L'andaluso ha giocato una buona gara, fatta di gesti da ala vecchio stampo: dribbling, uno contro uno, linea di fondo, cross morbido all'indietro. Joaquin ha coperta la fascia, pensando anche alla fase difensiva. Promosso e con lui chi lo ha rischiato (sapendo di aver ragione) in quella posizione. 
Tutta la squadra ha giocato una partita convincente e quando ha sofferto lo ha fatto perché, come sovente le capita, ha commesso qualche errore. Ma innegabilmente è sempre stata padrona della sfida. Cuadrado ha fatto cose interessanti, oltre al gol, e Gomez si è battuto accompagnato dalla solita sfortuna: maledetta traversa. 
Per i viola era determinante iniziare bene questo ciclo di tre trasferte - Verona, Guingcamp e Cagliari -: buona la prima uscita. Non resta che proseguire perché il Napoli terzo è a 6 punti e in mezzo ci sono 6 squadre...
La vittoria di Verona, poi, ripropone una statistica interessante: nell'era Montella, considerando tutte le competizioni, la Fiorentina ha conquistato il trionfo numero 27 in 54 partite... Esattamente il 50 per cento... Forse nella storia viola, considerando un periodo tanto breve (due anni e mezzo), un ciclo così non c'era mai stato. Per carità, vista la classifica non si corre il rischio di esaltarsi, però una riflessione andrebbe fatta: sorge il sospetto, infatti, che questa dicotomia tra gare in casa e fuori sia figlia di un problema psicologico. Magari per qualche giocatore il Franchi pesa come un macigno... Se così fosse, stante l'amore straordinario della gente viola, la colpa sarebbe dei giocatori e non del Franchi... Speriamo di sbagliarci, ma il dubbio, concedetecelo...
E ora rituffiamoci nell'Europa League: la Fiorentina naturalmente andrà in Francia per vincere facendo anche un robusto turn-over. Ma è sufficiente un punto per avere la matematica certezza del primato nel girone. Non sarà un'amichevole, ma l'impegno di Cagliari contro Zeman sarà un'altra storia. Un passo per volta, ricordandosi che conta solo vincere. 



Mario Tenerani