MASINI A FV, VI RACCONTO IL MIO SANREMO E QUANDO CANTAVO CON BATI. I DELLA VALLE...

Esclusiva di Firenzeviola.it
14.02.2017 20:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
MASINI A FV, VI RACCONTO IL MIO SANREMO E QUANDO CANTAVO CON BATI. I DELLA VALLE...

Tra Sanremo e Fiorentina, si è svolta così la settimana appena trascorsa  di Marco Masini che sul palco dell'Ariston ha vissuto momenti molto viola a partire dall'in bocca al lupo via video fatto da Batistuta al cantante: "Beh è stato bello, il Re Leone che mi fa l'in bocca al lupo... - racconta Masini in esclusiva a Firenzeviola.it a margine di una sessione di autografi alla Feltrinelli di Firenze - Siamo amici perché uscivamo insieme ai tempi della Fiorentina, andavamo a cantare nei locali in spagnolo; "Bella idiota" era appunto la versione spagnola della mia canzone "Bella stronza", con Rui Costa anche. Poi recentemente abbiamo fatto una partita a biliardo dove io l'ho battuto con un tiro solo ma buono, anche se lui non l'ha detto questo particolare, e,, ricordandomelo, mi ha voluto stimolare".

Quello era un grande gruppo. E quello attuale? "Non so quanto ci sarà ancora questo gruppo, ma soprattutto vorrei sapere quale sarà il gruppo che rileverà la Fiorentina. Io spero che non accada, credo che una proprietà così solida sia impossibile da ritrovare. Preferisco restare con i Della Valle e non credo ci sarà un grosso ridimensionamento perché Diego è un vincente. Se noi ci lamentiamo che la proprietà non riconosce la passione e il grande amore calcistico di Firenze, figuriamoci come possa capirlo un cinese che arriva da oltreoceano e in maniera distratta. Forse può investire, ma non mi sembra che l'Inter stia facendo bene o che il Milan possa stanziare un budget per comprare chissà quale campione. Mi auguro però che ci sia un impegno maggiore dei Della Valle, che si facciano vedere più spesso e che la Fiorentina non venga venduta ma che al massimo possa entrare un partner per fare lo stadio. Spero che Firenze dia la possibilità a questa proprietà di fare lo stadio perché solo con un impianto di proprietà si può ambire a ridurre il gap tra grandi e piccole. Senza uno stadio non possiamo prendercela con questo o quell'imprenditore, che tale rimane".
Durante la settimana si sono svolte anche due partite della Fiorentina, vissute con uno stato d'animo diverso e uno scambio di notizie tra tifosi viola, lei e Carlo Conti: "La partita con la Roma me la sono vista mentre Carlo era a presentare perciò la brutta notizia l'ho data io a lui. Nella serata finale invece non so se avete notato che ad un certo punto Carlo fa il cenno del due, perché io sono entrato a cantare sull'uno a zero e Carlo fa il due perché aveva raddoppiato la Fiorentina così sono andato via dal palco più felice".

Alla fine ha vinto un toscano, Francesco Gabbani: "È stato un Sanremo fatto di fantasia, con Carlo Conti che ha fatto un grande lavoro e sono contento che abbia vinto un toscano. È soprattutto un toscano bravo e quindi mi fa piacere. È una canzone geniale, molti l'hanno criticata ma a volte questo è sintomo di successo. È già accaduto per canzoni apparentemente facili come Gloria o Ti Amo che poi sono stati successi internazionali e hanno scritto una pagina della musica italiana. Ricordo che negli anni '90 criticavano anche me ma io vendevo milioni di dischi".

"Spostato di un secondo", la canzone presentata a Sanremo, cosa vuole raccontare? "Con questa canzone volevo raccontare che ad un certo punto della nostra vita ci si ferma a riflettere su quanto fatto e vorremmo tornare indietro di quel secondo spazio-temporale per cambiare le cose ma in fondo non le cambieremmo neanche. Sono contento perché sono riuscito a fare una finale con tanti giovani e il Festival mi ha dato la possibilità di raccontarmi alla mia età di 52 anni e di raccontare il mio pezzo facendolo ascoltare quattro volte -e la mia canzone va ascoltata più volte perché non è costruita per la settimana di Sanremo- Inoltre racconta 28 anni di musica e va alla ricerca di nuove sonorità perché la sperimentazione è un concetto importante da seguire altrimenti non ci si evolve. Per me è stata un'esperienza bellissima perché ho ritrovato cantanti della mia generazione e nuove scoperte anche umane come Meta con cui ho condiviso una settimana, una cena e tante chiacchiere. Ci sono cantanti giovani ma che hanno una grande esperienza e un grande bagaglio musicale come lui e tanti altri".