BIRAGHI, C'È UNIONE CON I TIFOSI. ACF TOP CLUB. PIOLI E L'ITALIA...

12.09.2017 14:14 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lady Radio
BIRAGHI, C'È UNIONE CON I TIFOSI. ACF TOP CLUB. PIOLI E L'ITALIA...
© foto di Federico De Luca

Cristiano Biraghi, terzino della Fiorentina, ha parlato dopo l'ampia vittoria contro il Verona, nella quale era in campo, a proposito di vari temi relativi alla situazione dei gigliati:

"La vittoria ci serviva, se arriva così ancora meglio. Ci mancavano i tre punti, le prestazioni pur con qualche errore c'erano state. Da domenica è iniziato il nostro campionato. Sappiamo che dobbiamo migliorare in tante cose, ci sono molti nuovi e non lavoriamo insieme da tanto. Ma una vittoria così non arriva per caso: abbiamo qualità e dobbiamo lavorare ogni giorno per fare il massimo fino alla fine dell'anno. Ancora dobbiamo amalgamarci bene. Alcuni stranieri ancora faticano con l'italiano ma siamo tutti bravi ragazzi e vogliamo fare gruppo. Siamo vogliosi di dimostrare, essendo giovani. Benassi? Lo conosco da tanto, abbiamo passato momenti belli e brutti in U21, con gioie e dolori. Abbiamo un certo tipo di rapporto ma mi trovo bene con tutti: anche gli stranieri sono a posto. Normale parlare di più con gli italiani, condividiamo la lingua. In una stagione ci saranno momenti difficili e quelli belli: l'importante è rimanere equilibrati. Non gioire troppo né demoralizzarsi troppo. Io i problemi li leggevo da fuori, da quando sono arrivato il calore dei tifosi è stato importante. Anche dopo il ko con la Samp sono stati con noi, e a Verona sapevamo di avere supporto. Siamo uniti con la tifoseria: sappiamo che sono importanti, e viceversa. Insieme possiamo raggiungere buoni obiettivi. La cosa più importante, oltre al risultato, è rendere conto alla piazza e alla società, dando il massimo di quello che abbiamo. In campo può succedere di tutto, ma approccio e voglia non devono mai mancare. Fin qui non sono mai mancati e non mancheranno. DV? Sono arrivato da poco. Siamo concentrati sul lavoro: la società ci mette a disposizione ogni giorno ottime strutture. Più siamo tutti uniti, più le cose andranno nel verso giusto. Non vedo discrepanze".

Ha poi proseguito: "Sapevo dell'interesse di qualche squadra su di me, ma della Fiorentina non sapevo nulla. Mi ha contattato l'agente, che ringrazio, e in tre-quattro ore ero a Firenze. Avevo fatto la preparazione con il Pescara: anche se ero in uscita avrei dovuto farmi trovare pronto sin da subito. Per ora mi è servito, vediamo. Questa è un'occasione importante, non so se della vita: do il massimo tutti i giorni e poi vedo cosa viene. È uno dei più grandi club in Italia, e ogni volta che ho indossato questa maglia ho avuto una grande emozione. Mi fermerò a Firenze: non voglio spostarmi. Sono arrivato in una società importantissima, che ne ha poche davanti. Non vedo motivi per spostarmi. Pioli? Come persona vale tanto. Dovevo trovare fiducia venendo da una situazione non delle migliori, e lui l'ha fatta sentire. Il rapporto umano viene prima del rapporto lavorativo. Il lavoro che fa è utile alla squadra, la fase di non possesso è importantissima. Se non prendi gol non perdi. Il mister lavora su tutto, soprattutto dove ci sono carenze. Non mi sento né titolare né riserva: lavoro al massimo per essere a disposizione al 100% della condizione per il mister. Giocherò e non giocherò, non ci sono problemi. L'avversario più difficile? Gli esterni delle grandi squadre, supportati, diventano ancora più forti. Il livello della A si è alzato negli ultimi anni e ogni partita è più difficile. Battere gli angoli? Sono a disposizione, il mister sa che è una mia caratteristica. Sono abituato a calciare i piazzati, il mister ha deciso così. Cercherò di battergli meglio possibile per sfruttare i centimetri della squadra. La punizione di Veretout? Sulla palla c'eravamo io e lui, chi se la sente tira. Da quella zona di campo era giusto facesse lui. Io gli ho detto di stare tranquillo e tirare come sa: ha un piede incredibile".

Infine, ha dichiarato: "L'hobby del tennis ce l'ho d'estate per tenermi allenato. Quando parte la preparazione metto la borsa in cantina. Firenze? Città che parla da sé. Nel tempo libero sto dietro alla mia famiglia, per godermi a pieno la mia bambina. Ritorno in azzurro? È il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a calcio. Per la Nazionale devo dare il meglio qui a Firenze con la Fiorentina e far vedere a pieno le mie qualità, cercando di migliorare là dove ho difetti. Dove può arrivare la Fiorentina? Non so, siamo giovani e nuovi. Abbiamo grosse qualità, un allenatore bravo che cura i particolari e fa tirare fuori il meglio, e la voglia di sudare la maglia fino all'ultimo secondo. Così potremo fare qualcosa di importante, dove arriveremo lo vedremo solo a fine anno. Un saluto ai tifosi viola".