ALTA PRIORITÀ

29.12.2014 10:30 di  Tommaso Bonan   vedi letture
ALTA PRIORITÀ
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Una sosta utile alla squadra per ricaricare le batterie in vista della ripresa del campionato, ma anche un periodo di "tranquillità" adatto per pensare e pianificare in maniera chiara le strategie di mercato (e non solo) da adottare nell'immediato futuro. Immediato perché i casi che scottano tengono banco, inesorabilmente, ogni giorno di più. A partire da Neto, ovviamente, ma non soltanto. Perché se da una parte in questi giorni si tenterà di recuperare un rapporto di fatto incrinato come quello tra il brasiliano e la Fiorentina, dall'altro sarà necessario anche fare qualche ragionamento sulle priorità che si presentano (o si presenteranno a breve) sul tavolo della dirigenza.

Riferimento, abbastanza esplicito, a Khouma El Babacar. La situazione contrattuale dell'attaccante senegalese potrebbe sembrare sotto controllo, ma all'orizzonte le nubi sembrano già essere pronte a scatenare fastidiose piogge. Del resto, il valore del giocatore, la sua giovane età ma soprattutto la scadenza del suo contratto nel 2016, non possono essere che il perfetto richiamo per società eventualmente interessate all'acquisto di un potenziale campione.

E il fatto che, giorno dopo giorno, gli interessamenti di varie squadre si faccia sempre più cadenzato, deve per forza far scattare un campanello d'allarme. Ultimo, in ordine cronologico, il sondaggio su Babacar che l'Inter avrebbe già fatto per giugno. Qualora la situazione dovesse restare di stallo come in questo momento, ecco che i dubbi (e le pretendenti?) aumenterebbero in maniera esponenziale. In sintesi, la Fiorentina presto (molto presto) dovrà sedersi a un tavolo con l'attaccante e il suo procuratore per cercare di prolungare (finché possibile) il matrimonio con Firenze, onde evitare di ritrovarsi in circostanze sgradevoli. Le parole dello stesso giocatore rilasciate ieri a La Gazzetta (leggi qui) rappresentano delle ottime premesse ma, d'altra parte, i casi di Neto e Aquilani non possono non far riflettere.