DALL'ISOLA FELICE, TRA SORRISI E (NON) GOL. E UNA PROMESSA DA RISPETTARE

27.03.2024 10:00 di  Ludovico Mauro  Twitter:    vedi letture
DALL'ISOLA FELICE, TRA SORRISI E (NON) GOL. E UNA PROMESSA DA RISPETTARE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

È stata un’isola felice ma anche sperimentale. A questo giro, la nazionale argentina per Nico Gonzalez è servita a distrarsi - per quanto possibile - velocemente dalle ultime ore drammatiche passate con la Fiorentina, nel bel mezzo della tragedia Joe Barone. Da sempre, e particolarmente in questi ultimi anni, la Seleccion è stata una sorta di bolla per tanti protagonisti dei recenti successi argentini, una grande famiglia in cui tutti sentivano il calore di casa. Come per Nico Gonzalez, sempre sorridente nella nazionale con cui a breve prenderà parte alla Copa America già sollevata proprio nell’ultima edizione.

Mantra ripetuto anche stavolta. Un Nico sempre di buon umore, raccontano dall’altra parte dell’Oceano, impiegato anche in altre vesti rispetto al solito, senza però riscoprire la gioia del gol. Gli è stato negato stanotte, un po’ anche per sua negligenza a giudicare dalle immagini, come quasi in tutto il 2024. Appena una rete per il numero 10 della Fiorentina nel nuovo anno solare, in casa col Frosinone. In mezzo, tante prestazioni sconosciute al Gonzalez di inizio stagione, attanagliato anche dal problema fisico accusato a dicembre col Ferencvaros, con strascichi protratti anche nei primi mesi dell’anno nuovo.

Vuoi per i suddetti motivi, vuoi per qualche occasione fallita anche su rigore - dove era sempre stato un cecchino -, il Nico brillante e incisivo di inizio stagione si è visto col contagocce in questi mesi invernali. Il 2024 è stato fin qui un anno amaro, l’auspicio che l’aria della nazionale lo riporti in viola con un altro piglio non può che farsi strada. La sua importanza per la Fiorentina è sotto gli occhi di tutti, Italiano ne ha bisogno per ripetere (e magari migliorare) lo sprint di un anno fa e provare a esaudire quel desiderio con cui si era congedato dal compianto Joe Barone: riportare Firenze in festa, con un trofeo che la città non vede arrivare dal lontano 2001.