FAMIGLIA FIORENTINA

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Struggente, commovente, l'ultimo saluto di Firenze al suo capitano Davide Astori. Attimi di imperscrutabile silenzio, talmente inverosimile vista la massiccia presenza di persone che hanno voluto lasciare un ricordo e un addio ad Astori, da togliere il fiato. La città, nei giorni più duri, ha fatto scudo con amore e passione per omaggiare un uomo dai grandi valori, prima ancora del calciatore che abbiamo apprezzato tutti con la fascia al braccio sulla maglia viola. Attimi che toccano i sentimenti anche delle personalità ad apparenza più fredde. Momenti nei quali si è avuta la netta sensazione che Firenze fosse una grande famiglia, unita come mai prima d'ora dal sentire comune. E di questa famiglia fanno parte, eccome, i fratelli Della Valle. Al pari di Corvino, distrutto dalla notizia e provato dall'averla dovuta comunicare alla compagna. Le figlie lo stanno rincuorando da giorni, ormai.

Rientrati di fretta e furia dai rispettivi impegni internazionali non appena appresa la notizia, Diego e Andrea si sono spesi con la massima forza per garantire ad Astori un saluto degno di questo nome. Eccome se lo è stato: una folla di persone si è riversata in massa sia ieri a Coverciano per la camera ardente, che stamani in Santa Croce per le esequie. L'aspetto organizzativo della questione è stato affrontato con grande efficienza sia dalla Fiorentina che dalle istituzioni, per garantire allo stesso tempo sia un saluto pubblico che però il rispetto dell'intimo dolore vissuto dai familiari. Diego poi, che a Firenze eravamo ormai certi di aver conosciuto come imperscrutabile, ha mostrato invece i segni della sofferenza sul volto, al pari del fratello Andrea, ancora più vicino alla squadra. La risposta cittadina, d'altro canto, è stata univoca: stamani, al suo arrivo, DDV è stato acclamato e salutato a gran voce dalla folla. Come testimoniato da chi è stato presente da molto vicino alla funzione, Diego ha svolto di fatto il ruolo del padrone di casa, ringraziando tutti i presenti di essere venuti. Il messaggio è chiaro: non è tempo di divisioni, ma di spirito di famiglia.