IL RISCHIO DI NON ESSERE CREDIBILI di Andrea Capretti

Di Andrea Capretti, Lady Radio, per Firenzeviola.it
19.05.2010 01:04 di  Andrea Capretti   vedi letture
IL RISCHIO DI NON ESSERE CREDIBILI di Andrea Capretti

In un'annata calcistica possono andare storte molte cose. Una o più partite, una decisione arbitrale, un acquisto sbagliato o un infortunio imprevisto ma il rischio che la Fiorentina sta correndo nell’ultimo mese, e che pare intenzionata a continuare a correre è tanto diverso quanto più pericoloso. La squadra viola nella sua programmazione, nelle sue scelte, nelle sue mosse presenti e future rischia di non essere credibile. Quello che la Fiorentina ha fatto negli ultimi anni è arcinoto, ottimo, a tratti esaltante, innegabile. Un crescendo che le ha dato forza e credibilità sul piano tecnico, societario e spesso pure del mercato. Molto è arrivato grazie alla capacità di tracciare subito una rotta, seguire una linea, porre degli obiettivi noti. Oggi la strada intrapresa pare virare un po’ e portare ad una destinazione che difficilmente sarà gradita alla dirigenza. Da Prandelli e il suo futuro fino ai prossimi traguardi chiesti alla squadra la parola d’ordine è dubbio, fioccano preventivamente gli appelli alla fiducia malgrado spesso le risposte siano arrivate, ma a quanto pare non in maniera sufficiente. Il motivo? Verrebbe da dire chissà, ingiustificata sfiducia q priori, mettiamoci che molto forse sta nella consueto atteggiamento operato dalla società nelle situazioni critiche.
Quando c’era da scegliere in maniera netta e chiara, la Fiorentina si è scoperta un talento naturale nel percorrere le vie di mezzo. Il vedo – non vedo, dico non dico, lascio intendere, confermo ed annuncio pubblicamente ma è come se nulla fosse; che poi da questo nascano storture come ‘Il silenzio stampa sui generis’ (parlano solo i dirigenti) o IlsilenziostampaparlasoloMontolivo è la degna conclusione. Solamente nell’arco degli ultimi mesi i tifosi hanno perso il sonno davanti a tormentoni nati e cresciuti attorno alla Fiorentina che a rivederli un sorriso ci scappa.

Dalle vicende di campo a quelle societarie. Così ecco “Mutu si opera” dicono in Romania, giù dubbi smentite e rassicurazioni dei soliti ben informati, alla fine l’attaccante torna a Firenze e si opera. “Jovetic ha solo un pestone”, peccato però che sia talmente forte da tenerlo fuori molte settimane. Sull’altro fronte “Occhio ai rosiconi” categoria tutt’ora ignota; “Convocato C.d.A straordinario” con un attesa scandita da tanti di quegli scenari da far girare la testa solo “Presto i lavori ai campini” dopo una lunga gestazione è diventato qualcosa di concreto. Insomma butta la bomba e scappa, un po’ come nell’ultima vicenda che riguarda l’allenatore. “Dimmi che non vai alla Juve” oppure “Sicuramente sarà l’allenatore del prossimo anno”?
Una via di mezzo, la migliore per alimentare confusione e sussurri incontrollati, tutti cercano qualcosa a cui aggrapparsi, ma finiscono per oscillare paurosamente tra un biglietto promesso ad un sacerdote e l’avvistamento in città di altri tecnici. Più che invocare l’ormai inflazionatissima chiarezza, alla Fiorentina magari serve solo una scelta netta, perentoria ogni volta che si presenta un bivio. In modo che qualunque essa sia i tifosi, convinti o meno, possano crederci e discuterne ma non pensino che forse l’idea era un altra.