UN COMUNICATO NON BASTA di Tommaso Mattei

Di Tommaso Mattei, Platinum Calcio, per Firenzeviola.it
28.05.2010 00:00 di  Tommaso Mattei   vedi letture
UN COMUNICATO NON BASTA di Tommaso Mattei

Dopo 5 anni di successi, di gioie e di dolori, di una vita insieme che doveva durare per sempre e che invece è finita nel peggiore dei modi ci si può salutare attraverso un comunicato? Secondo me, no. Invece, è quello che aspetta Cesare Prandelli. Un comunicato per salutarlo nel migliore dei modi. Così ha fatto sapere Mario Cognigni. Per quanto possa essere scritto bene, con riferimenti più o meno toccanti, con i ricordi che spesso accompagnano un saluto, Cesare Prandelli non ha bisogno di questo. Lui vorrebbe salutare i tifosi uno ad uno, ringraziarli per tutto quello che è stato. Sicuramente vorrebbe fare lo stesso anche per qualcuno della società, non tutti, questo è ormai chiaro. Prandelli è stato un uomo immagine, il simbolo della linea portata avanti dai Della Valle, l’allenatore ideale per diffondere in giro per l’Europa il fair play della famiglia Tod’s. Non solo, anche un allenatore che ha fatto vedere un gran bel calcio.

Una nota stampa per dirgli grazie suona male. Basta comunicati. Non solo per quello detto fino a qui ma soprattutto perché hanno fatto il male della Fiorentina. Dal quel 24 Settembre 2009, giorno della dimissioni di Andrea Della Valle, è cominciato un vorticoso e oscuro giro di comunicazioni che ancora oggi non si è interrotto. Il calcio è passione, amore, sentimenti. Difficile trovarli dentro un freddo bollettino. Non c’entra niente la stampa, l’esser giornalisti o il dover avere qualche intervista audio o video da mandare in onda. A Firenze, in queste ore, si respira aria di incertezza e di delusione. I tifosi si sentono presi in giro. Con le decine di comunicazioni ufficiali la famosa chiarezza è andata a farsi benedire. Il tifoso non legge fra le righe, legge e basta. E quello che è stato scritto non aveva mai fatto venire dubbi a nessuno, anzi li aveva tolti. Adesso chi aveva sempre dato fiducia alle tante parole di conforto e di conferma si domanda come tutto sia potuto finire così. Ora, come mai successo nell’era Della Valle. i tifosi sono disorientati dalle mille parole che hanno sentito e all’interno delle quali non riescono a trovare una spiegazione. Interviste, conferenze stampa e pagine di giornali hanno scandito il tempo del divorzio con Cesare Prandelli. Un gioco al massacro dove le responsabilità, sia chiaro, non sono solo da una parte.

Quando un amore finisce le colpe sono sempre da dividere. Anche Prandelli doveva e poteva essere più chiaro. Certo, la parte debole era lui, ma se quello che stiamo vivendo in questi giorni fosse solo stato immaginato dal tecnico viola perché non è uscito allo scoperto? Così come avrebbe dovuto fare la società se, in qualche modo, si fosse sentita tradita dal proprio condottiero. Questo non è stato. Lo accettiamo con il rammarico che forse, se solo un po’ di orgoglio fosse stato messo da parte, oggi non saremmo arrivati a tutto questo. Dunque che le strade di Prandelli e della Fiorentina si dividano con l’auspicio di non dover leggere comunicati.