DIFESA VIOLA INSUFFICIENTE. BELOTTI, PECCATO CONTI FAR GOL

30.03.2024 22:52 di  Giacomo A. Galassi  Twitter:    vedi letture
DIFESA VIOLA INSUFFICIENTE. BELOTTI, PECCATO CONTI FAR GOL
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

TERRACCIANO - Nel primo tempo è il baluardo che tiene in piedi il risultato, nel secondo viene beffato in due occasioni in cui non ha colpe. Salva quello che può, 6,5. 

DODO - Il ritorno in campo dal 1' non è certo dei più semplici visto che davanti si trova forse l'avversario più complicato dell'intera Serie A. Soffre Leao dal primo all'ultimo minuto in cui il portoghese resta in campo, prova con qualche scherzo e sorriso a distrarre l'avversario che però è il migliore in campo del Milan. La scelta di Italiano di preferirlo a Kayode dal 1' non paga. In difficoltà ma non solo per colpa sua, 5,5 (dal 69' Kayode - Ha un compito decisamente più facile rispetto al compagno ma non riesce ad incidere, 6)

QUARTA - Non che brilli per coperture e solidità ma sbaglia meno del compagno di reparto e per questo prende mezzo voto in più, anche se non può prendere la sufficienza in una partita in cui Terracciano fa almeno 5 parate decisive e prendi comunque due gol. Leggero, 5,5 (dall'88' BARAK - s.v.).

MILENKOVIC - Inspiegabile scivolata in area piccola che regala il gol del primo vantaggio a Loftus-Cheek, poi sul secondo gol del Milan si perde Leao che lo svernicia in velocità. La difesa viola viene tagliata come il burro tutte le volte che il Milan decide di affondare. Sottotono, 5. 

BIRAGHI - Primo tempo in cui soffre Chukwueze tanto che il capitano viola si prende un giallo dopo non molto. Bravo a gestire l'ammonizione e gli avversari nel secondo tempo ma nella difesa viola colabrodo anche lui ha le sue colpe, 5,5.

DUNCAN - Realizza un grande gol che fa sperare la Fiorentina per pochi minuti, per il resto mette fosforo a centrocampo e fa rimpiangere meno del previsto l'assenza di Arthur anche se a centrocampo lui e Mandragora fanno poco filtro. Prestazione comunque importante, 7.

MANDRAGORA - Il solito uomo ombra di Italiano. Corre tanto ed è presente sia in difesa che in attacco. Sul secondo gol del Milan si addormenta un po' in interdizione e fa infuriare Italiano, alla fine va vicino al gol con un pallonetto ferrmato da Maignan. Si vede poco, 6. 

KOUAME - È la mossa a sorpresa insieme a Dodo di Italiano, ma anche questa scelta non paga molti dividendi. Lotta tanto soprattutto sui palloni aerei e si fa vedere qualche volta in area senza però mai riuscire a mettere la zampata decisiva. Bravo a far ammonire Thiaw ma gli manca il guizzo, 6 (dal 68' NICO GONZALEZ - Si fa notare per una bella sgroppata, per il resto sbaglia praticamente tutto in momenti delicati del match, 5,5).

BELTRAN - Corre tanto e serve a Duncan l'assist per il gol del momentaneo 1-1. Gli manca la rete e ogni tanto non concretizza come dovrebbe e potrebbe, ma conferrma il momento positivo, 6 (dal 79' NZOLA - Entra e in 10 minuti non riesce a fare nulla, 5,5).

IKONÉ - Il solito "potrei ma non voglio" che lascia sempre con l'amaro in bocca e la sensazione che le prestazioni non corrispondano alle qualità di un giocatore che mette in mostra belle giocate e momenti di assenza totale dalla partita. Dopo oltre due anni ancora continua a non incidere praticamente mai, 5,5 (dall'88' SOTTIL - s.v.).

BELOTTI - Meriterebbe la sufficienza piena se non facesse la punta. Purtroppo per lui però quello è il suo mestiere e se hai almeno 4 occasioni da gol e non segni neanche una rete non puoi tornare a casa soddisfatto. Peccato conti far gol, 5,5.

ITALIANO - Non è la sua solita Fiorentina tambureggiante al Franchi, probabilmente per le difficoltà emotive di arrivare ad una partita dopo quasi due settimane di dolore. Con il tempo si vedono sprazzi di Viola ma sbaglia totalmente il timing dei cambi: le prime sostituzioni arrivano tardi e forse nel momento migliore della squadra, negli ultimi 20 minuti la Fiorentina si ferrma e non riesce a sfruttare l'onda dopo l'uscita di Leao. Difficile capire se siano più i meriti per aver fatto pensare di poterla vincere o i demeriti per non essere riusciti a farlo, 5,5.