DI NATALE A FV, PRANDELLI DÀ SICUREZZA. AGUDELO: ECCO COSA NON È ANDATO. KOKORIN IN RITARDO? VI SPIEGO...

16.02.2021 13:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
DI NATALE A FV, PRANDELLI DÀ SICUREZZA. AGUDELO: ECCO COSA NON È ANDATO. KOKORIN IN RITARDO? VI SPIEGO...

La Fiorentina, precipitata al 16esimo posto, incontrerà due squadre che come lei lottano per la salvezza, Spezia e Udinese nell'ordine. Totò di Natale, ex tecnico del settore giovanile dello Spezia e prima ancora bandiera dell'Udinese, fa le carte alle tre squadre, in esclusiva per Firenzeviola.it: "La Fiorentina dovrà stare attenta perché non sono due avversarie facili. Lo Spezia infatti è la squadra del momento, in forma e che mette in difficoltà tutte come ha fatto con il Milan. Con l'Udinese è sempre una battaglia perché entrambe si giocano punti importanti. Per me la salvezza si giocherà nelle ultime 7/8 partite perché, anche se vedo più in difficoltà le tre che ora occupano la zona retrocessione, può sempre succedere di tutto, non ci si può rilassare come bastano due vittorie di fila per risalire la classifica".

Lei ha avuto Prandelli come ct, cosa c'è che non va  in questa esperienza e che ricordi ne ha?
"Mi chiamò per l'Europeo del 2012, non era scontato ma lui ha creduto in me ed è nato un rapporto di amicizia. Facemmo un grande Europeo, fermati solo da una grande Spagna in finale. Tra l'altro ho avuto la soddisfazione di segnare contro quello squadrone un gol nei gironi. Prandelli era un allenatore importante e lo è ancora. Se dovessi prendere da lui delle qualità, prenderei la tranquillità che sa trasmettere e la sicurezza con cui ti spiega le cose, inoltre conosce i giocatori. Nella Fiorentina paga di essere entrato in una squadra in confusione ma ha dei giovani bravi da cui tirar fuori le qualità che hanno e la sua esperienza farà la differenza. In fondo è stato preso per queste sue capacità, è un allenatore importante".

Il problema viola sembra essere l'attacco viola, poco proficuo; dal mercato si aspettava una punta diversa e pronta?
"Conosco Kokorin ma quando prendi un giocatore dalla Russia devi dargli tempo. Vlahovic sta dimostrando di essere forte per la serie A, ha profondità, attacca, lotta e tra un anno o due diventerà un grande attaccante. La Fiorentina ha tre attaccanti che si compensano e che quindi possono giocare anche insieme nel 3-5-2 o nel 4-3-3. Sono tre sui quali si può lavorare per tirare fuori il loro valore".

Deluso da Ribery e Callejon?
"Ribery è il campione, che tutti conosciamo, dà l'anima e fa la differenza ovviamente se sta bene. Callejon a Napoli ha dimostrato di essere un giocatore importante, di grande valore e conosce bene la serie A, mi spiace che non giochi per il modulo".

Italiano è il nuovo che avanza, si aspettava questo exploit?
"Si vedeva già prima che era un buon tecnico, ha un buon rapporto con i giocatori, ha già vinto la B lo scorso anno e mi aspettavo facesse bene anche in A, ma certo nessuno si aspettava che ora avesse 24 punti, che facesse un grande campionato divertendosi e divertendo, con un gioco piacevole da vedere. Il "nuovo" che ci voleva? Da capitano dell'Udinese quando le cose andavano male dicevo sempre che un tecnico può essere bravo e preparare tutto bene, ed io ne ho avuti tanti di allenatori, ma poi in campo ci vanno i giocatori".

Lo Spezia sorprende anche con due "scarti" viola, Agudelo e Saponara. Cosa non andava a Firenze?
"L'ambiente incide molto, forse a Firenze c'erano troppe pressioni. Saponara ha esperienza e se sta bene è un giocatore importante. Con Agudelo forse è mancata la pazienza di aspettarlo. Ho visto nell'Udinese arrivare tanti ragazzi e se sono esplosi è perché li hanno aspettati, penso a Sanchez, Inler, Asamoah..."

Gotti che campionato sta facendo invece con l'Udinese?
"Sta facendo degli ottimi risultati anche se è reduce dal ko con la Roma ma può starci. E' una squadra tosta e l'allenatore si sta dimostrando bravo, attento e preparato. Il campionato è in linea con quanto ci si aspettasse".

Lei sta facendo il corso a Coverciano ma ha allenato già le giovanili, suo figlio è un Under 18 viola; è preoccupato che questa pandemia incida sulla carriera dei ragazzi e dei neo tecnici mai messi alla prova?
"Ho anche una scuola calcio ad Udine e si fa fatica perché non si sa quando si inizia, se si va avanti, non si può fare nulla, neanche le docce... è un anno difficilissimo per tutti, in ogni settore. Per i ragazzi lo è ancora di più perché verranno catapultati in categorie superiori senza capire che crescita hanno fatto, dato che non si sono mai misurati sul campo"